Pizzo

Il pizzo è indiscutibilmente predominante in Dior Couture SS17 di Maria Grazia Chiuri.

L'ex stilista di Valentino si ispira a un viaggio in una foresta piena di incantesimi e creature mitologiche, qualcosa tra Alice nel paese delle meraviglie e l'immaginazione di Shakespeare.

La collezione sembrava una passeggiata nella foresta di Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, dove gli amanti si rincorrono lungo sentieri di muschio e la regina delle fate lancia i suoi incantesimi.

- Maria Grazia Chiuri

Napoleone ha reso il pizzo obbligatorio da indossare alla sua corte.

Conosciuto anche come "crochet" e "tatting", ci sono due categorie tecniche di pizzo: pizzo ad ago (derivato dal ricamo), e merletto a tombolo o a cuscino (dove il filo è avvolto intorno alle bobine e poi tessuto su un cuscino a forma di tamburo).

Il merletto fece la sua prima apparizione alla fine del XVI secolo a Venezia (merletto ad ago) e nelle Fiandre (merletto a fuselli), diffondendosi poi in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Svizzera. Infine, nel diciannovesimo secolo a Nottingham, in Inghilterra, furono inventate le prime macchine per il merletto.

Tradizionalmente, la trasparenza del tessuto è stata creata disegnando i fili su una base di lino, poi le macchine ricamano direttamente su una struttura a maglia leggera.

Anche se il pizzo era usato anche nell'abbigliamento maschile nel diciottesimo secolo, nel diciannovesimo divenne un tessuto esclusivamente femminile - e non è mai passato di moda: ogni stilista che lo ha usato, è riuscito a creare qualcosa di diverso e nuovo.

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